Analisi personale didattica

Analisi personale in gruppo

Tullio Scrimali

FORMAZIONE DELLO PSICOTERAPEUTA

ED ANALISI PERSONALE DIDATTICA

L'orientamento cognitivista complesso

 

Il tema della formazione dello Psicoterapeuta, da attuare attraverso la conduzione di una “analisi personale didattica”, emerge fin dalle prime fasi dello sviluppo del movimento psicoanalitico.

Particolarmente icastica appare la metafora di Jung che scriveva: - Se un chirurgo prima di iniziare un intervento deve sterilizzarsi le mani per evitare di trasmettere i propri batteri al paziente, nuocendogli invece di aiutarlo, così lo psicoterapeuta dovrebbe liberarsi dei suoi problemi personali per non “infettare” con essi il suo paziente.

Purtroppo, nell’ambito del movimento psicoanalitico, il percorso formativo degli aspiranti psicoterapeuti era diventato col tempo, e anche in Italia, fino alla attuazione della legge sulla specializzazione in Psicoterapia, un processo lunghissimo tra analisi personale e didattica che rendeva la formazione costosissima, limitando l’accesso a questa specializzazione.

Tutto ciò comportava costi elevati anche delle psicoterapie, dal momento che l’analista doveva rientrare da un investimento che tra analisi personale e didattica poteva costare diverse centinaia di milioni di lire.

La psicoterapia cognitiva di ispirazione statunitense e definita dal David Clark “Standard” e da Vittorio Guidano “razionalista” ha invece draconianamente cassato il topos della analisi personale, ritenendola non necessaria, dal momento che questo orientamento in psicoterapia si dichiara pragmatico e basato su tecniche, poco attendo all’analogico e quindi al mondo emozionale sia del paziente che del terapeuta.

Colpisce vedere come nei trattati americani di Terapia Cognitiva il tema della relazione terapeutica venga liquidato in poche, generiche e superficiali raccomandazioni alla “empatività” col ché si reintroduce, surrettiziamente ma senza trattarlo, il tema delle emozioni.

Il lavoro dei due grandi Autori della Psicoterapia Cognitiva Italiana Gianni Liotti e Vittorio Guidano ha tracciato invece una strada ben diversa. Il primo Autore con lo studio approfondito, secondo l’ottica etologica dei processi relazionali e la individuazione dei “sistemi motivazionali interpersonali” ha fornito una concettualizzazione scientificamente fondata della relazione terapeutica. Vittorio Guidano ha indicato nel processo emozionale la forma di conoscenza più importante da attenzionare nel processo terapeutico e quindi ha peraltro della “relazione terapeutica non più come di un contesto del cambiamento ma del principale elemento promotore del processo di cambiamento. Nell’ambito dell’orientamento cognitivo complesso da me sviluppato negli ultimi dieci anni, mi sono inserito nel solco di Guidano e Liotti approfondendo in modo particolare la topica delle neuroscienze e delle sue implicazioni in psicoterapia. I più recenti sviluppi in questa area di ricerca hanno dimostrato la possibilità di evoluzione di sistemi cerebrali sotto l’influsso di una relazione di “base sicura” che emuli e riattivi un processo di parenting questa volta tra adulti.

Poiché quella umana è una “mente relazionale”, poiché il sé umano è un processo coalizionale, a genesi e modellamento relazionale, appare evidente che una relazione terapeutica di “base sicura” è in grado di creare le condizioni necessarie per promuovere uno nuovo sviluppo della mente e conseguire una migliore regolazione emotiva, cognitiva, comportamentale e relazionale.

Tale tematica è stata da me approfondita soprattutto nelle mie ricerche sulla schizofrenia e sui disturbi della alimentazione, nei quali il ruolo della relazione terapeutica appare particolarmente cruciale. Se la relazione terapeutica costituisce dunque non la cornice ma la promotrice del cambiamento appare evidente che le caratteristiche personologiche del terapeuta giocano nel contesto del modello cognitivista e complesso un ruolo importante.

Così il tema della formazione personale del terapeuta torna ad essere cruciale. Per tale ragione in Italia si è sviluppata una larga esperienza presso le diverse Scuola cognitive per la “analisi personale” Nell’ambito di questo breve articolo intendo sinteticamente delineare le direttive di questo lavoro come scaturisce dalle ricerche e da molti anni di esperienza di ricerca e didattica effettuata presso la Scuola ALETEIA da me fondata e diretta ad Enna.

Una prima considerazione di cui tenere conto è che il processo formativo dello psicoterapeuta è sottoposto a vincoli economici e di tempo molto stretti. Infatti la durate del processo formativo è fissata in quattro anni dalla legge italiana e i costi contenuti solo stabiliti dalle logiche di mercato che tendono giustament6 a mantenerli abbastanza contenuti. Quindi trattando questa topica occorre da una parte individuare le basi concettuali, poi il percorso formativo che da tali basi concettuali scaturisce e infine renderlo applicabile in un contesto didattico con tempi definiti e costi contenuti. Si comprende bene che il processo individuato ed applicato costituisce non certamente un optimum ma il buon compromesso tra le varie istanze ed esigenze.

Una presa di posizione che scaturisce dalla rivoluzione post-razionalista è quella secondo la quale anche il processo di analisi personale deve costituire una attività di auto-osservazione e di riflessione personale piuttosto che una “rivelazione” che proviene dal didatta. Sappiamo bene che il sistema di conoscenza umano acquisisce ed elabora informazioni in termini di autopoiesi. Sulla base di tale impostazione è necessario progettare un percorso di analisi personale fondato sulla auto-osservazione attuata in un contesto relazionale di base sicura nella qual il didatta ed il gruppo (quando la analisi si svolge in appunto in gruppo) costituiscono la cornice di contenimento, ma anche di perturbazione.

Il percorso da me sviluppato è quindi il seguente. Nei primi due anni di corso si acquisiscono le basi, epistemologiche, scientifiche ed applicative dell’orientamento cognitivo complesso. Particolare enfasi viene riservata alla teoria dell’attaccamento e alla tematica del processo di attaccamento nell’età adulta. Il trainee viene sistematicamente incoraggiato ad applicare a se stesso la nuova griglia di lettura acquisita in accordo alle tematiche del cognitivismo costruttivista e post razionalista e della logica della complessità.

Già fin dall'inizio del primo anno di corso si inizia a promuovere, da parte del Didatta, una dinamica di gruppo attraverso attività di socializzazione,  autopresentazione e condivisione di motivazioni, mete e scopi. Il Didatta promuove la progressiva apertura di ciascuno grazie alla creazione di un clima relazionale accogliente e facilitatore.

A partire dal secondo anno viene attivato un più sistematico processo di auto-osservazione che si avvale di strumenti e metodiche standardizzate riassumibili nel seguente percorso che sia articola, come la terapia cognitiva complessa in moduli sincronici e diacronici.

“Sé ed Identità Personale” (modulo sincronico) studia in pattern psicofisiologici e neuropsicologici del trainee connessi alla sua struttura della mente. Si applica poi uno strumento di nuova formulazione finalizzato (Scrimali e Alaimo) alla individuazione di “vincoli” secondo la concettualizzazione della psicopatologia cognitiva complessa. Si utilizzano strumenti standardizzati per lo studio dell’attaccamento nell’adulto quali il RAQ, e la Experiences in Close Relationships.

“Narrativa personale” (modulo diacronico). Il trainee, utilizzando una griglia da me sviluppata a partire dalle indicazioni di Vittorio Guidano ricostruisce la Narrativa personale.

Narrativa familiare (modulo diacronico) E’ basato su una elaborazione in termini complessi del genogramma. Ricostruendo la storia e la struttura familiare si lega la propria narrativa a quella della stirpe riconoscendo il trasferimento trangenerazionale dei vincoli biologici legati alla struttura del genoma e di quelli psichici connessi ai processi della mente.

Narrativa proattiva (modulo diacronico). Il trainee viene incoraggiato ad esplicitare aspettative, progetti, desideri e scenari del suo divenire.

Un simile percorso è attualmente applicato sistematicamente presso la Scuola ALETEIA ed è oggetto di studi e ricerche.